Il risveglio del Terzo
Stato
Negli intenti del Sindaco Albertini la tre giorni della rinascita
ambrosiana è destinata a segnare il risveglio della borghesia, quel
Terzo Stato che duecento anni fa prese coscienza della propria forza e
del proprio ruolo in occasione degli ultimi Stati Generali della storia
di Francia. Fin dal 1302, quando furono convocati per la prima volta dal
re Filippo IV, per quattro secoli gli Stati Generali riunirono periodicamente
a Versailles i rappresentanti della nobiltà, del clero e della borghesia.
Le decisioni dell’assemblea, che avevano potere consultivo, vennero sempre
prese con un solo voto collettivo per ogni ordine fino al 5 maggio del
1789, quando il Terzo Stato chiese la votazione per «testa»
e la verifica comune dei poteri, gettando le basi della Rivoluzione francese.
Infatti, un mese più tardi, il 17 giugno, la borghesia proclamò
la trasformazione degli Stati Generali in Assemblea Nazionale e il 20 giugno,
nella Sala della Pallacorda, i rappresentanti del Terzo Stato giurarono
di restare uniti fino al raggiungimento della Costituzione e di cedere
soltanto alla forza delle baionette. La rivoluzione più importante
dell’età moderna era cominciata.