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http://www.inscenamag.it/ Bar Boon Band Alla ricerca dellarmonia in questi giorni cè chi li brucia per divertimento, nonostante siano già condannati a una guerra quotidiana per sopravvivere al crudele generale inverno. eppure chi ha perso lidentità nelle nostre strade, i barboni, i clochard, possiede la virtù di saper inneggiare al presente con musica e parole: prendete posto, sul palco di inscena adesso suona la bar boon band. testo Gianluca Schinaia «Tutti ammassati in un dormitorio che cercano un po di calore ma poi il sonno del dormitorio te lo porti addosso tutta la giornata». Sono le parole di Victor Terminè, uno dei poeti di strada che hanno partecipato a un listening musicale sotto il tunnel della stazione Centrale di Milano. Prosa e poesia mai si sono sposati meglio che nellidea della Bar Boon Band, musicisti e artisti che vivono per strada e che da quasi 15 anni rappresentano la vena ironica, poliedrica, colorata, triste e gioconda dei clochard. Usano chitarre, fisarmoniche, djambè, tamburelli, mischiano le radici della musica melodica italiana al rai algerino e ai pezzi dautore, scritti da questi talenti che al tramonto tornano a riposare avvolti da un cartone ai margini dei nostri passi. Eppure hanno suonato sullo stesso palco di Gigi DAlessio nel 2005 davanti a 7mila persone e in diversi teatri. In scena coniugano la lettura di poesie alle canzoni originali come Binario 21, dove si racconta la storia di una donna che da 15 anni aspettava il ritorno della figlia e che grazie alleco dei media suscitato dal pezzo lha ritrovata. O Ascoltami in cui un esattore della mala racconta la sua storia e il suo pentimento. Storie di strada che il direttore artistico della Bar Boon Band, Maurizio Rotaris, ha saputo mettere insieme. Maurizio, come è nata la band? «Avevamo pensato ad alcune serate di musica nella stazione Centrale, poi ho scoperto che cerano persone che scrivevano testi, abbiamo cominiciato a fare letture e spettacoli animati e non mancava estro alle persone sepolte da tonnellate di disagi. Avevamo visto che la musica riusciva a smuovere delle emozioni sepolte e questo ci ha dato la forza di proseguire». Quanti siete? «Circa una quarantina, prevalentemente autori di testo ma anche compositori. Ma molti se ne vanno: cè chi muore, chi si ammala, chi va a vivere in unaltra città». Qual è la vostra idea musicale? «Ogni artista esprime la sua soggettività e noi vogliamo libera espressione. Cerchiamo una colonna sonora che descriva latmosfera della vita di strada, ma è anche un lavoro educativo alla ricerca dellarmonia, lunico modo per sopravvivere con equilibrio quando non possiedi niente». Quanti cd avete prodotto? «Ufficialmente tre, più le demo di alcuni artisti. Ora uscirà un quarto cd con 25 pezzi nuovi. Per ora ci mancano i soldi per pubblicarlo ma quando ci saranno lo chiameremo La ricerca dell'armonia «tutti ammassati Che CerCano un po di Calore ma poi il sonno del dormitorio te lo porti addosso tutta la giornata». viCtor terminè guantanamo