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Elisabetta Romano writes: >ricevo ed invio >Elisabetta >****************************************************************************************************************** >[le sottolineature, il colore e i bold sono miei, Anna] > >Inviamo il Comunicato Stampa congiunto dei mensili Cem mondialità, >Missionari Saveriani e Missione Oggi del Centro Saveriano di animazione >missionaria (CSAM) dei Missionari saveriani di Brescia IN MERITO AL >DIBATTITO CIRCA LA PROPOSTA DI LEGGE SULLOBBLIGO DEL CROCEFISSO NEI >LUOGHI PUBBLICI. > >Giorgio Beretta >Ufficio Stampa dello CSAM > >CEM MONDIALITA - MISSIONE OGGI - MISSIONARI SAVERIANI >COMUNICATO STAMPA >IN MERITO AL DIBATTITO CIRCA LA PROPOSTA DI LEGGE >SULLOBBLIGO DEL CROCEFISSO NEI LUOGHI PUBBLICI > >Il recente dibattito attorno alla proposta di legge che intende rendere >obbligatoria lesposizione del crocefisso nelle aule scolastiche e in >tutti gli uffici pubblici ci interpella direttamente come riviste >missionarie del Centro Saveriano di Animazione Missionaria di Brescia >(CSAM), promotore fin dagli anni settanta dei valori della conoscenza, del >dialogo e della convivialità tra le diverse culture e religioni. > >Non possiamo oggi esimerci dal manifestare la nostra contrarietà ad >una proposta che intende ridurre il simbolo religioso cristiano per >eccellenza ad un mero simbolo della civiltà e della >cultura dellItalia e dellEuropa. La croce, lo ricorda San >Paolo, è scandalo per i Giudei e stoltezza per i gentili >(1 Cor 1,23), ma è simbolo di salvezza per tutti i credenti che la >venerano nei luoghi di culto riconoscendo in essa la manifestazione >dellamore divino. Volerla presentare nei termini di simbolo >culturale del continente europeo, significa riesumare la logica di >quellantica e tragica commistione tra potere e croce che ha segnato >il periodo del colonialismo europeo ai danni degli altri popoli. >Unalleanza dalla quale, grazie al Concilio Vaticano II, abbiamo preso >decisamente le distanze: la croce, lo ribadiamo, è un simbolo >religioso che interpella tutte le coscienze in tutti i >tempi e la si abbraccia nella fede liberamente scelta. > >Ci sembrano, perciò, particolarmente deplorevoli quelle motivazioni >che intendono evidenziare la funzione di baluardo della croce >nei confronti di altre religioni e di difesa >dellidentità cattolica del nostro paese. Si tratta chiaramente >di un uso strumentale del simbolo religioso con motivazioni che contrastano >con i principi della Costituzione italiana (Art. 3) e con il magistero del >Concilio confluito nel documento sulla libertà religiosa il quale >chiede che ovunque la libertà religiosa sia munita di una >efficace tutela giuridica affinchè si instaurino e >consolidino relazioni di concordia e di pace (Dignitatis Humanae >15d). > >Come missionari siamo presenti in varie nazioni con tradizioni, culture e >religioni differenti dalla nostra e in tutti questi paesi ci facciamo voce >dei diritti alla libertà religiosa, alla laicità >dellinsegnamento scolastico, al pluralismo politico e al dialogo tra >le religioni anche in contesti in cui religioni diverse da quella ufficiale >sono osteggiate se non perseguitate. Coerentemente, in quelle nazioni e in >patria, intendiamo rifiutare ogni forma di privilegio a favore della nostra >religione e ribadire il principio della gratuità che caratterizza >linsegnamento di Gesù: Fate agli altri ciò che >vorreste sia fatto a voi. E questa la regola aurea >consegnataci dal Vangelo di Matteo (Mt 7,12). > >Non si vuole con questo sostenere che il rispetto dellaltro, della >sua diversa cultura e religione, implichi il disconoscimento o la >sospensione della propria. Si intende invece ricordare che la proposizione >della propria identità religiosa e culturale non deve mai essere >ottenuta a scapito di una miglior convivenza tra culture e fedi diverse e >che anzi ciascuna identità va promossa nel pieno rispetto di tutte per >il bene comune. > >Riteniamo perciò urgente intensificare limpegno per >uneducazione interculturale. Per questo rinnoviamo lappello >lanciato dal 41mo Convegno del Centro Educazione alla Mondialità (CEM) >Educare diversa-mente (Viterbo, 24-29 agosto) al ministro >dell'Istruzione on. Letizia Moratti affinchè "riattivi la >Commissione Ministeriale per l'Educazione Interculturale che con l'entrata >in vigore dell'attuale governo non è stata più convocata, mentre >è stata varata la legge Bossi-Fini in materia di immigrazione che mal >si concilia con la prospettiva dell'interculturalità". >Seppur formalmente non sia stata sciolta, la Commissione ministeriale per >l'educazione interculturale è come se non esistesse più. Questo >è grave soprattutto nell'attuale momento storico nel quale le nostre >scuole devono affrontare quotidianamente le realtà dell'inserimento di >oltre 150.000 bambini e ragazzi provenienti da diverse nazioni in uno >scenario dove culture differenti dalla nostra sono spesso presentate come >matrici di scontro invece che di incontro tra i popoli. Riattivare la >commissione in vista di percorsi formativi e programmi scolastici attenti >alla nostra e allaltrui identità culturale e religiosa ci sembra >un passo imprescindibile verso unautentica convivialità di >culture e religioni nel nostro paese. > >Brescia, 23 settembre 2002 > >I mensili > >CEM MONDIALITA >MISSIONE OGGI >MISSIONARI SAVERIANI