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liliana_parente@alice.it,RCM Service GW scrive: salve, sono la mamma di un ragazzo tossicodipendente dal 2004. abbiamo fatto "n" programmi sul territorio e provate alcune comunità ma niente....l'ultima fallita a giugno è stata diversa....lui da allora ha usato 2/3volte le sostanze anche se con risvolti negativi (overdose, quasi overdose...)fino a quando ha deciso di chiederci aiuto dicendo che stava male di testa. lo abbiamo portato in psichiatria e si sta curando un disturbo fobico ossessivo (assume abilify in dosi di mg al gg) e su questo lato va molto meglio. ma....ora il sert se fino ad un mese fa diceva che era un gran tossicone e doveva andare in comunità ora viene meno a questo (la psichiatria dice che ha un disturbo lieve e non puo' prenderlo in carico diagnosticando una doppia diagnosi)e esce fuori con la sortita che deve fare un programma sul territorio. cosa mi dite,sono disperata, lui non esce di casa, non ha amici, non ha lavoro, non ha una ragazza, non ha la macchina.....sa solo uscire quando l'esasperazione arriva alle stelle e andare a drogarsi. aiutatemi sto impazzendo insieme a lui. Grazie purtroppo queste situazioni di mezzo con un fenomeno di dipendenza instabile (spesso a rischio di sovradosaggio) e una patologia psichiatrica definita lieve, sono molto imprevedibili e mettono anche i servizi in una posizione di stallo. Spesso fortunatamente si tratta di fasi transitorie che hanno evoluzioni positive e credo che in questo momento il sostegno cardine di tuo figlio sia tu e che bisogna attendere con i supporti attuali: il sostegno farmacolgico, gli operatori del sert ed il tuo. E' normale che dopo anni di vita dedicata in gran parte agli stupefacenti, la persona non sia riuscita a costruirsi nulla intorno e nel momento in cui vengono meno le sostanze nella loro centralità, la vita del consumatore sia vuota; ciò richiede supporto da parte di chi sta intorno nel suggerire o facilitare possibili interessi e stimoli. Un sempre troppo sottovalutato elemento è lo sport che può essere in molti casi di gran beneficio e qualche attività nella quale applicarsi con un almeno minimo ritorno di gratificazione, ad esempio la musica, la scrittura o altri inaspettati interessi. Ma sto sostanzialmente consigliando alla cieca, non conoscendo la persona. Forse tu meglio di me sai cogliere quelle risorse attive che in lui possono ancora funzionare da stimolo e sviluppo. A presto Maurizio Rotaris