Per inviare un messaggio nella conferenza Citta' della Scuola compilare il seguente modulo
E-Mail del
mittente:
Oggetto:
Testo:
Elena Miglietta writes: >Oggetto: Art. 21 Consigliere Quartieri seduta CC 11 ottobre 2010. > > Diritto al sostegno scolastico per i bimbi portatori di handicapne. > > > >Si trasmette, per opportuna conoscenza e per quanto di >competenza, copia > > > >del resoconto integrale >dellintervento, sullargomento in oggetto, > > > >effettuato dal consigliere Quartieri nella seduta dell11 >ottobre u.s., ai > > > >sensi dellart. 21 del Regolamento di organizzazione >e funzionamento del > > > >Consiglio comunale. > > > > > > > >INTERVENTO AI SENSI DELLART. 21 > >SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DELL11 OTTOBRE 2010 > >Presiede Manfredi Palmeri - Presidente del Consiglio > >Partecipa il Segretario Generale Giuseppe Mele > >omissis > >Il Presidente Palmeri dà la parola al consigliere Quartieri. > >Il consigliere Quartieri così interviene: > >Riprendo in parte largomento trattato dal consigliere Gentili >però affrontandolo da un altro punto di vista. La condizione nei nidi >e delle scuole materne che, grazie a questi appalti va, di fatto, a >penalizzare le persone che ci lavorano e quindi le dipendenti delle >cooperative chiedendo loro molto di più, rispetto a quello che poi >hanno come compenso, come garanzia di lavoro, incide però e >questo è laltro aspetto che volevo sottolineare molto >sulla qualità del rapporto con i bambini; in particolare, anche oggi, >è arrivata (credo, a tutti i Consiglieri che fanno parte della >Commissione Educazione) una lettera di una mamma che lamenta come, per il >proprio bambino portatore di disabilità iscritto alla scuola >materna, siano state tagliate ore di sostegno al punto di costringere >questa mamma a portare a casa il proprio bambino unora prima. > >Premesso che questo bambino è affetto di una disabilità grave, >premesso il fatto che la mamma può portarlo a casa unora prima, >premesso tutto, io mi chiedo perché oggi, nel Comune di Milano, si >stia qui ancora a parlare di un diritto sacrosanto, come quello >dellistruzione e della frequenza ad una scuola materna, che non viene >garantito per primo proprio a chi invece dovrebbe averlo garantito e non si >tratta insisto - di numeri, di quanti bambini, a quanti bambini, >viene tolto questo diritto, perché, se fosse nostro figlio, noi non >ragioneremmo così. Allora trovo veramente sbagliato questo modo di >approcciare il problema, adesso si dice che forse verranno stanziati >ulteriori fondi dal Comune di Milano, rispetto a questo. >Vedremo, ben vengano, ma è veramente una vergogna e >unumiliazione per tutti questi genitori che hanno dovuto mendicare, a >voce alta, che il Comune di Milano riconoscesse loro quello che è un >diritto. > >Ecco, questa è una fotografia e uno spaccato di quello che accade >nelle scuole milanesi, nelle scuole dellinfanzia, nei nidi, quando si >fa la scelta di privilegiare un concetto di razionalizzazione che >privilegia il risparmio economico a quello che, io dico, è il diritto >ad un intervento, neanche tanto la qualità. Qui siamo di fronte a >riconoscere un diritto di intervento. > >Questi bambini hanno diritto ad andare a scuola, questi bambini hanno >diritto ad avere una copertura di sostegno necessaria per le ore richieste, >perché poi tutto questo va a ricadere e continuo ad insistere > sul clima di tutta la classe, per cui questi bambini vengono >discriminati due volte perché linsegnante di classe si trova >sola con tutta la scolaresca e questo bambino e la sua famiglia si sentono >quasi causa, magari, che il programma, lapprendimento, >non seguono i ritmi normali. Si fa presto a mormorare e a diffondere >queste, che sono forme di ingiustizia gravissima. Un Comune dovrebbe farsi >responsabile e farsi parte attiva, per primo, affinché questo non >avvenga. > >Quindi mi auguro che, se davvero cè intenzione di stanziare >questi fondi, questi fondi vengano erogati al più presto e non >sempre con quella strana logica sotterranea che dice: Mah, forse, >chiedono più ore del necessario, qui insomma si lavora poco e vogliono >magari aumentare la richiesta perché tanto sappiamo che ne danno >poche. Ecco, io credo che questo sia un modo di ragionare che >veramente umilia il Comune di Milano. > >Perché non vi mettete dalla parte di queste famiglie che sono >già in solitudine, che si devono portare comunque una fatica per tutta >la vita e non trovano nellAmministrazione, nel loro Comune, una >risposta che semplicemente è una risposta di diritto? Grazie. > >omissis > >