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Alessandro Rizzo writes: >Sperando di farvi cosa gradita vi inoltro tre messaggi > >1 lintervento di Basilio Rizzo al dibattito >sulla mafia. Siamo in >attesa degli altri interventi > >2 la lettera/invito che ,come Comitato No Expo, >stiamo inviando ai >rappresentanti del BIE > >3 la lettera che come Coordinamento Nord Sud del >Mondo abbiamo inviato >alla ditta Vismara per aver licenziato un operaio nigeriano per fatti di >razzismo. Potete inviarne via posta una simile anche voi. > >Cari saluti > >Amalia navoni > >XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX > >DIBATTITO PUBBLICO MILANO 16 SETTEMBRE 2008 > >PALAZZO MARINO - SALA ALESSI > >A CENTO PASSI DAL DUOMO - MAFIA E POTERE A MILANO > >INTERVENTO DI BASILIO RIZZO > >Abbiamo voluto unire una riflessione sul bisogno di legalità e sulla >necessità per la politica e la > >società di concreti, quotidiani, comportamenti in difesa di essa con >la >riproposizione dellattualità > >della lezione morale e civile che ha consegnato ad ognuno di noi Peppino >Impastato. > >Lo facciamo a Milano, la città di tangentopoli (ma anche di mani >pulite) >in cui la battaglia per la > >legalità non è mai conclusa ed anzi vive oggi un momento in cui >ha >assoluto bisogno di rinverdirsi. > >Ma lo facciamo pensando, soprattutto e con profondo rispetto, a quanti, >questa battaglia, la > >conducono in condizioni ancor più difficili in altre parti del Paese >in >Sicilia, in Campania, in Puglia, > >in Calabria dove ancor oggi il prezzo che si paga per limpegno civile >è, >troppo spesso, la vita > >stessa. > >I relatori, assai autorevoli che hanno accettato di essere con noi e di >questo ancora li ringraziamo, > >entreranno nel merito delle diverse questioni (come sapete dal programma >di lavoro) e certamente > >contribuiranno alle nostre conoscenze ed alle nostre riflessioni. > >In sede di introduzione mi limito a proporre sinteticamente alcune >osservazioni che vogliono essere > >individuazione di problemi ed al tempo stesso parole dordine, terreni >di >azione politica. > >Promuovere la percezione della macrocriminalità > >Troppo spesso, oggi, ogni riferimento alla legalità viene ridotto >alla >cosiddetta questione > >sicurezza intesa come diffuso disagio indotto dalla >microcriminalità. > >Prefetti, questori, autorità giudiziaria snocciolano i dati reali sul >numero dei reati, spesso in > >diminuzione, ma i nostri governanti (locali e non solo) fanno spallucce ed >accusano: ?voi di > >sinistra non capite la percezione di insicurezza dei cittadini? e via >con >il campionario di > >argomenti che seminano intolleranza nei confronti di rom e immigrati, e, >di seguito, la > >pseudosoluzione di telecamere, legislazioni speciali, i soldati nelle >strade? . > >Al di là del tasso di verità della critica (che ancorché >basso cè e va >riconosciuto, pur esulando dalla > >discussione odierna) rovescerei i termini e direi che a Milano il vero >obiettivo sul terreno della > >legalità è quello di aumentare ad ogni livello la percezione >della >invasività della macrocriminalità > >nella nostra società. > >2 > >Accade infatti che la magistratura scopra che in vaste aree della >città >metropolitana, alcuni settori > >dei lavori edili (in particolare il movimento terra) sono nelle >mani >della ndrangheta; i giornali lo > >scrivono ma non succede nulla e nessuno si indigna, nessuno si preoccupa. > >Accade che Milano è primatista e di gran lunga- del consumo di >cocaina e >che le risposte siano > >solo articoli o servizi TV di colore (alla lucignolo per >intenderci) >sulla movida notturna come se > >non fosse chiaro che nel mercato della droga vi è lo strapotere delle >organizzazioni mafiose. > >Accade che il pubblico si ritrae dallerogazione diretta dei servizi >lasciando spazio a massicce > >esternalizzazioni che aprono autostrade alla penetrazione mafiosa, eppure >il processo appare > >inarrestabile. > >Poiché questultimo accenno è delicato preciso per non >essere frainteso. > >Milano ha una solida presenza nel terzo settore, nel volontariato, nei >servizi resi alla persona. Guai > >quindi a gettare discredito generalizzato su un terreno così >importante e >meritorio. Ma se nel sud la > >nuova frontiera è quella dei capitali investiti dal sistema mafioso >nel >settore della sanità e > >dellassistenza e dei servizi in generale possiamo noi pensare di >essere >miracolosamente > >autoimmuni? Soprattutto nelle ultime propaggini delle catene di sub >appalti che coincidono > >sostanzialmente col caporalato, con la pura intermediazione della >manodopera. > >Eppure nel triste mercato delle braccia non è difficile cogliere il >concorrere di tre elementi che > >sembrano tagliati su misura per il sistema mafioso: > >_ pagamenti in nero con pulizia de facto del denaro; > >_ capacità di intimidazione e repressione in proprio di chi osa >ribellarsi; > >_ creazione di un forte potere sociale derivante dalla gestione, comunque, >di un sistema di > >avviamento al lavoro. > >Ecco quindi che si apre per noi un terreno amplissimo di lavoro anche e >soprattutto a tutela di chi > >opera nella legalità, rispetta i contratti di lavoro, assume in >regola, >tutela la sicurezza, promuove i > >diritti e proprio per questo viene buttato fuori mercato dai >capitali >criminali. > >Lavoro di vigilanza reale e non formale: > >sul sistema degli accreditamenti, dello svolgimento delle gare, della >catena dei sub appalti, dei > >controlli sui luoghi di lavoro, e così via (pensiamo alle punte >delliceberg che di tanto in tanto > >emergono: ortomercato, il vorticoso aprirsi e chiudersi di cooperative >prestatrici dopera, i molti > >incidenti sul lavoro?) > >3 > >Pecunia non olet? > >Esiste un motto latino declinato, ora in modo falsamente sconsolato, ora >in modo arrogantemente > >ammiccante, che viene rifilato come risposta che si pretende definitiva da >parte di quelli che sanno > >come va il mondo, di fronte alla richiesta di spiegazioni su molti strani >affari, su arricchimenti > >rapidi ed inspiegabili, su sconcertanti intrecci tra politica ed affari. >Pecunia non olet! > >Ebbene anche qui si tratta di rovesciare la cultura che lo sottende. Altro >che il denaro non ha odore! > >I denari hanno lodore delle mani per cui sono passati. > >Non sono testimonianza di superiore imparzialità del pubblico >amministratore, dichiarazioni del > >tipo io non voglio neppure sapere chi è loperatore che >usufruirà del >mio atto amministrativo? > >(e così i Casalesi investono a Porta Romana, i boss dei fiori passano >allimmobiliare, la vorticosa > >compravendita di esercizi pubblici consegna spazi di controllo del >territorio alla criminalità?.). > >Avanzo la proposta di codificare norme che richiedono e perseguono una >sorta di tracciabilità dei > >capitali investiti in opere pubbliche o in attività soggette a >pubblica >autorizzazione. > >Qualcosa di più dei generici ed aggirabili certificati antimafia. > >Adeguando in coerenza le procedure urbanistiche e quelle di assegnazione >degli appalti. > >Identicamente sul versante della finanza: nella legislazione delle >fiduciarie e della miriade di srl o > >spa che operano nella nostra città. > >LEXPO 2015 > >Non è questa la sede per una riflessione generale sulla desolante >lotta >tra i leader del centro destra > >per loccupazione di posizioni di potere negli organismi che >controlleranno il flusso e la gestione di > >risorse sottolineo prevalentemente pubbliche- legate allExpo. > >Ma è difficile accettare senza indignarsi- che ci si ostini a >presentare >lExpo allopinione pubblica > >(con la gran cassa dei mass media tranne lodevoli eccezioni-) come >unoccasione di orgoglio e di > >prestigio dellItalia a livello internazionale (e dunque è >delitto avere >riserve o dubbi), mentre in > >realtà quelli che contano, pur occupando importanti cariche >istituzionali, >non si fanno scrupolo di > >manifestarsi come interessati prevalentemente agli affari ed ai miliardi >in gioco. > >Ma se lessenza dellExpo è la dimensione affaristica, come >non pensare >che su di essa piomberà > >lattenzione della Mafia SpA, una delle più liquide, floride >potenti >imprese del sistema economico. > >In un momento come questo in cui la grave crisi di liquidità dei >mercati e >del sistema bancario > >consegna a chi ha capitali a disposizione (ed il sistema mafioso >ovviamente ne ha) occasioni ed > >opportunità straordinarie. > >Proprio ieri indiscrezioni giornalistiche hanno dato alle considerazioni >che ho svolto il crisma dei > >primi riscontri in indagini giudiziarie che lambiscono Palazzo Marino! > >4 > >Sorprende allora che a tutto si pensi meno anche a creare una struttura >autorevole, credibile, > >adeguatamente attrezzata che vigili sulla modalità dimpiego dei >denari >per lExpo. > >Anzi sembra prevalere la ricerca di creare condizioni per avere meno >controlli possibili. (società > >ristrette, amministratori unici, etc.). > >Rinnovo quindi e mi approprio dellautorevolezza di >questa nostra >assise per rafforzare il peso > >della richiesta- la proposta di costituire una autorità di controllo, >sulle spese Expo, terza rispetto alla società di gestione ma dotata >di >poteri reali ed istituzionali che dia garanzia ai cittadini che i propri >denari siano spesi bene ed a fin di bene. Affidata a personalità di >prestigio e di sicura, indiscussa credibilità a 360°. > (e se proprio si è >a corto di idee a chi pensare, gettare uno sguardo-a questo tavolo, >ovviamente me escluso, potrebbe tornare utile?). > >Ho indicato questioni, ve ne sarete accorti, che rimandano a cose che noi >possiamo fare in prima > >persona come pubblici amministratori, come società civile, nella >quotidianità del nostro impegno. > >Non mi fermerei tuttavia qui. Non meno indispensabile penso che sia >appoggiare sostenere il lavoro > >della magistratura rafforzandola con la ricostruzione di una diffusa >opinione pubblica favorevole, in > >un momento così delicato come questo in cui altri poteri dello stato >tentano di attentarne > >allautonomia, al prestigio, allindipendenza. > > > >XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX > >Lettera per il BIE > > > >Sappiamo che nei giorni scorsi avrebbe voluto visitare Milano. Scopo della >visita: verificare lo stato di avanzamento delloperazione expo 2015. >Sappiamo anche del rifiuto del Sindaco Moratti alla Sua richiesta. Questo >non ci meraviglia. Nelle precedenti occasioni, Le hanno mostrato una >città >finta e finte relazioni tra poteri istituzionali, amministrazioni locali e >abitanti. Insomma, come si dice, hanno preso in giro Lei e il B.I.E.. > > > >Per questo, il Comitato No Expo, memore della Sua disponibilità >allincontro nello scorso febbraio, La invita ad una visita a Milano >nelle >prossime settimane. > > > >Sarà occasione per verificare che da sette mesi, i soggetti promotori >di >ExpoMilano 2015 non fanno che litigare per conquistarsi la fetta più >grossa di potere, ovvero di business. La governance condivisa e >partecipata è già finita. Dei problemi alimentari e di modello di >sviluppo >sostenibile per il pianeta non parla più nessuno. > > > >Potrà anche conoscere meglio la quotidianità del vivere a Milano >e nella >Lombardia locomotiva dEuropa. Le anticipiamo un po di cose per >stimolare >la Sua curiosità. > >Milano è la città dove non si fanno le piste ciclabili >perché tolgono >spazio alla sosta auto; dove in Fiera (presa a modello per Expo 2015) si >continua a lavorare in nero e tramite caporalato; nei cantieri, >anche >per opere ritenute indispensabili per Expo, si lavora >nellillegalità e a >morire per la bassa sicurezza. Nella nostra città prevale >lintolleranza e >larroganza altro che multiculturalità e pensare al mondo: si >può morire >bastonati se si è neri e si ruba un pacco di biscotti. Qui di soldi >non ce >ne sono. Hanno provato a regalare Alitalia agli imprenditori e ai >banchieri interessati nelloperazione Expo. Ma gli è andata male. >Finora >gli unici soldi che ci sono sicuramente sono quelli di mafia e >ndrangheta, molto interessate agli appalti di Expo e già attive >nei tanti >cantieri. Le mostreremo le cave in mano alla criminalità organizzata >dove >vengono smaltiti rifiuti, anche tossici, prodotti nei cantieri del T.A.V., >della Fiera e, probabilmente, di Citylife. Hanno promesso >partecipazione, >trasparenza, controlli, ma di tutto questo non abbiamo traccia. > > > >Questo e altro Le mostreremo, se vorrà accettare il nostro invito. >Non >possiamo offrirle hotel a cinque stelle, cene o feste di gala. Non saremo >certo allaltezza di presentarle la città vetrina che ha >conosciuto. > >Siamo sicuri, però, che apprezzerà lospitalità dei >milanesi che lottano >per sopravvivere ad una città sempre più moloch e potrà >conoscere laltra >Milano, i luoghi che i grattacieli, le speculazioni, gli interventi per >Expo cancelleranno per sempre; vedrà le aree e le attività >agricole che >verranno divorate da infrastrutture varie; capirà le ragioni >dellumanità >varia, ma maggioritaria, che pagherà e sarà vittima della Milano >dellExpo. > > > >La aspettiamo. > >Il Comitato NoEXPO > >Xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx > >lettera alla ditta Vismara > >Coordinamento Nord/Sud del Mondo >via Omodeo, 29 20151 Milano >tel.02/38002691- 02/26140345-fax 02/ 38002691 > > > >Spett. direzione Vismara s.p.a. > Casatenovo- Lecco > >Pc spett Confindustria Lecco > >Pc egr sindaco Comune Casatenovo > >P c egr Presidente Provincia Lecco > >Pc?spett Cisl Lecco > >Pc spett UIL Lecco > >Pc spett CGIL Lecco > >Pc spett FAI CISL Lecco > >Pc spett UIL agroalimentare Lecco > >Pc spett. FLAI CGIL Lecco > >Pc spett NIDIL CGIL Lecco > > >Oggetto: licenziameno di Daniel, operaio nigeriano, padre di un bambino di >due anni > >Siamo il Coordinamento Nord Sud del mondo che dal 1995 > sensibilizza le >persone a consumare di meno, al consumo critico, al >consumo e al >risparmio alternativo, alla pressione ed al boicottaggio di imprese che >non rispettano le leggi e le convenzioni dell'ONU . > > > >Abbiamo appreso dai giornali che nella vostra impresa, in settembre, >è >stato allontanato, ovvero licenziato, un giovane nigeriano di nome Daniel. >Sempre dai giornali apprendiamo che da due anni il giovane veniva >insultato con epiteti razzisti e offese umilianti senza che le maestranze >intervenissero a sua difesa. >Il 28 giugno 08 Daniel ha trovato il coraggio di sporgere querela >alla >Procura di Lecco contro gli attacchi razzisti dei suoi compagni a cui era >quotidianamente sottoposto. > >Subito dopo, ci risulta che la vostra azienda l'abbia licenziato. O meglio >gli abbia detto di non presentarsi più in azienda perché il >giovane veniva >ancora pagato dallagenzia interinale "Iwork" di Arcore, >nonostante 12 >contratti rinnovati , nonostante fosse un lavoratore esemplare dal 2006. > >Se questa versione dei fatti è vera, la vostra impresa appare complice >dei >trattamenti razzistici a cui era sottoposto Daniel: invece di intervenire >in sua difesa, lo avrebbe "punito" ulteriormente della >"colpa" di avere la >pelle nera lasciandolo senza lavoro. >Saremmo interessati ad avere dei chiarimenti da parte vostra su questa >vicenda. > >Distinti saluti >per il Coordinamento Nord Sud del Mondo > Amalia navoni > > > >Milano, 26 settembre 08 > > > > >