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La Brigata Ebraica Nel quadro della ricorrenza del 25 aprile gli Amici di Israele, con il patrocinio del Consiglio di zona 3, hanno promosso una conferenza sulla Brigata Ebraica. La Brigata ebraica era costituita da oltre 5.000 palestinesi ebrei (così chiamati in quanto abitanti dell'allora Palestina, territorio sotto Mandato britannico) che hanno partecipato con la V armata inglese alla Liberazione dellItalia. Questa conferenza è stata molto interessante per diversi motivi. Il principale e più importante. La II Guerra mondiale, la Resistenza e i valori di Libertà per cui molti giovani si sono arruolati volontari e diversi di loro sono morti, sono raccontati allo stesso identico modo da parte di storici dellANPI, di associazioni ebraiche o di altre associazioni di partigiani, sia italiane che europee. I testimoni e in diversi casi i figli dei testimoni hanno raccontato e spiegato allo stesso identico modo, di coloro (comunisti, socialisti, democristiani, di giustizia e libertà, ebrei, gollisti, nomadi rom e semplici cittadini) che si sono resi protagonisti della Lotta di Liberazione, oppure come soli testimoni presi nella morsa della guerra. Prima conclusione: il revisionismo storico non esiste, è solo una bufala storica. Dato il tema della serata, gli avvenimenti sono stati visti giustamente sotto langolazione ebraica. Non vogliamo fare solo un resoconto, ma cerchiamo anche di mettere in evidenza quello che maggiormente ci ha colpito; gli ebrei presenti nelle diverse forze armate Americane, Inglesi, Sovietiche, Polacche, ecc. sono stati circa 1.600.000, a cui si devono aggiungere tutti gli ebrei presenti nella Resistenza come partigiani. E stato indicato con forza il fatto che gli ebrei non erano a conoscenza degli orrori e dei crimini commessi nei campi di sterminio, ma le diplomazie di tutte le potenze in conflitto ne erano perfettamente a conoscenza dalla fine del 1942, compreso il papa Pio XII. Alcune testimonianze ci hanno fatto capire quali erano state le innumerevoli tragedie di questa guerra subite dagli ebrei con il trattamento diverso tra un prigioniero della Wermacht o di un SS. Altrettanto difficili da comprendere, ma comprensibili, certe operazioni fatte da alcuni componenti della brigata ebraica quando sono stati collocati, dopo la Liberazione, nella zona di Tolmezzo al confine con lAustria. Molti ebrei conoscevano perfettamente il tedesco e andavano in Austria facendosi passare da reduci SS, chiedendo un espatrio clandestino e cercando poi dei contatti con nazisti più o meno importanti e si può immaginare quello che capitava a questi nazisti. Molto interessante il racconto di un figlio di una signora ebrea vissuta nella Zona 3, liberata dal carcere di San Vittore qualche giorno dopo il 25 aprile 1945, la quale ha cercato immediatamente di tornare a casa sua e trovandola occupata, a seguito di una requisizione forzata, ha chiesto alle forze dellordine di rientrare in possesso della sua proprietà. Vista la totale indifferenza delle forze dellordine, probabilmente dovuta anche al periodo contingente, si è vista obbligata a richiedere laiuto al comando Partigiano di Lambrate, il quale ha fatto sgomberare immediatamente lappartamento, restituendolo alla legittima proprietaria. Molto interessanti, inoltre, le importantissime attività svolte dalla Brigata ebraica, oltre a quelle militari, come quelle logistiche post-belliche, quali il ripristino di acquedotti, ponti, strade, ecc. Altresì chiara e dettagliata è stata la spiegazione sullaiuto dato alle poche comunità ebraiche rimaste nelle varie città che le truppe alleate liberavano, lassistenza morale e materiale ai sopravvissuti allorrore dei campi di sterminio, nonchè l'organizzazione dellespatrio verso Israele nei primi mesi e nell'anno successivo alla Liberazione dal nazi-fascismo, come peraltro ben documentato nella fiction televisiva dedicata ad Ada Sereni e anni prima nel film Exodus. Gli amici di Israele hanno chiesto con forza che la bandiera della Brigata ebraica e di Israele vengano rispettate durante le manifestazioni del 25 aprile. ORA E SEMPRE RESISTENZA Fernando Martini