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Alessandro Rizzo writes: > >Buon 25 aprile. E vi dico che cosa è per me... > >Inviato da Nando dalla Chiesa >Wednesday 25 April 2007 > >Buon 25 aprile a tutti. Festa, festa, e poi ancora festa. Della storia e >dell'animo. Certo non imparai ad amarla da ragazzo, questa data. E forse >nemmeno nel movimento studentesco sesssantottino, che me ne diede >coscienza, ma solo da un punto di vista politico e ideologico. Mentre il 25 >aprile è data che rovista nei valori, che fruga nella morale, >nell'essere "uomini o no". Intellettualmente ho imparato a >capirla, questa data, un po' tardi. Forse addirittura nell'ultima >legislatura, quando ho scoperto un rapporto nuovo, profondissimo, con la >nostra Costituzione. Che, di fronte al tentativo di fare sbocciare il >regime di B., mi apparve -come mai prima- costruzione grandiosa, frutto >dell'esperienza e della lungimiranza straordinaria di chi sapeva che il >popolo può anche attraverso libere elezioni mandare al potere un >dittatore; il quale non ha il diritto di essere tale nemmeno se ha vinto, >appunto, le elezioni. > >Ma questo fa parte della comprensione intellettuale. Ciò che mi ha >portato a vedere umanamente il 25 aprile come la più grande delle >feste è invece il confronto diretto con un nemico giurato della >democrazia: la mafia. Quando uccisero mio padre scoprii grandi >affinità di sentimenti con gli ex partigiani, i quali mi accolsero >come uno della loro famiglia. Spesso, quando mi invitavano ai dibattiti, mi >raccontavano le loro vicende familiari: i mariti, i figli, i padri uccisi, >portati via senza pietà, mai più visti o impiccati davanti agli >occhi. E poi quella parola urlata e ritmata, Resistenza, che venne su >d'improvviso dalla folla tenuta lontana con i cani lupo dalla cattedrale di >Palermo, il pomeriggio dei funerali della scorta di Borsellino. Per me il >25 aprile è questo, uomini e no. > >Perciò vi dico che l'ho vissuto in anteprima lunedì pomeriggio in >Campidoglio, dove Valter Veltroni ha ricordato Pio la Torre nei 25 anni del >sua assassinio (che cadranno in realtà lunedì prossimo). Valter >è stato bravissimo. C'era Giuseppina, la moglie di Pio, con gli occhi >scuri fulgidi e fieri come allora. E c'erano i figli Franco e Filippo. Sono >rimasto di stucco nello scoprire che La Torre quando fu ucciso era più >giovane di me. Santo cielo, come cambia il senso di tutto in funzione del >tempo che passa e che mette ordine nelle nostre geometrie... Ieri sera, >invece, sempre per celebrare il 25 aprile, sono andato a presentare le >Ribelli a Bùssero, cittadina amena e colta fuori Milano, dove i >cosiddetti "costi della politica" sono esemplari: 12 euro 12 come >gettone di presenza per i consiglieri comunali! Mi avevano invitato Michele >e Silvana, vecchi amici del pensionato Bocconi (e ridài...). Allora >leader veri, poi sposi e >generosi (e modesti) protagonisti della politica locale. Devo confessarlo: >mi commuovo quando vedo questi personaggi che danno tanto senza chiedere >nulla. Tutti e due potrebbero stare tranquillamente in parlamento ma non >brigano, non si lamentano, non stanno con i progetti politici in funzione >di quello che c'è per loro. C'era in contemporanea Manchester-Milan e >inutilmente avevo chiesto di rinviare (la mia presentazione, non la >partita). Finché mi ero rassegnato a praticare il noto "metodo >Springsteen". Anche se non c'è nessuno do il massimo. Be', la >sala era piena. Ed era piena piazza Duomo oggi. Fischi alla Moratti che >parlava -tesa, emozionata- della Resistenza. Capisco la tentazione. >Però sono d'accordo con Bertinotti, che sul palco friggeva per quei >fischi lanciati senza che nessuno dicesse una parola per arginarli: non si >può deprecare che il sindaco non venga il 25 aprile e poi fischiarlo >quando viene... Viva dunque il 25 aprile, la festa >di chi crede nella democrazia, la festa di chi ha scelto di stare dalla >parte degli uomini. > > www.nandodallachiesa.it