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Progetto Interreg La presenza invisibile Donne, guerra, montagna 1938-1947 Il progetto Interreg franco-svizzero-italiano La memoria delle Alpi/La Mémoire des Alpes, iniziato alla fine del 2003 e prossimo alla conclusione, ha coinvolto numerosi e diversi soggetti dei tre paesi nellimpegno comune di studiare la storia del territorio e delle società alpine occidentali nella seconda guerra mondiale con un metodo comparativo e in una prospettiva sovranazionale. Il confronto che ne è derivato ha messo in luce le affinità e le specificità geografiche, antropologiche, storiche del territorio nel suo complesso, in genere oscurate dagli approccio storiografici nazionali: i risultati delle ricerche sulla guerra, le occupazioni militari, le resistenze in Francia e in Italia, sulle vie di fuga degli ebrei, sul rifugio svizzero, sulla circolazione delle nuove idee di Europa nei tre paesi sono state e saranno oggetto nei prossimi mesi di mostre, convegni, pubblicazioni. I vari temi di studio hanno incrociato costantemente la condizione, i ruoli, le esperienze vissute dalle donne, sia nel corso della guerra, sia durante loccupazione, sia nelle varie fasi della persecuzione antiebraica, portando a verificare, in sintesi: laccentuata assunzione di ruoli di supplenza e di gestione diretta delleconomia familiare da parte delle donne, che nelle zone alpine e rurali la sperimentavano già da lungo tempo con lemigrazione stagionale degli uomini; la percezione della frontiera come zona permeabile e fluida delle popolazioni e la funzione di tramite svolta dalle donne, in virtù di tradizioni condivise (storiche, religiose, linguistiche, economiche, familiari), malgrado le contrapposizioni politiche e militari introdotte dagli Stati. La rilevante funzione di rifugio assunta dalla montagna durante loccupazione, che coinvolse le donne in ruoli sia attivi - le varie forme di protezione e assistenza offerta a ebrei, militari sbandati, renitenti, prigionieri evasi, partigiani; sia passivi, come vittime di rappresaglie sui civili, violenze sessuali, distruzione delle case e dei beni. Nel periodo della persecuzione razziale, cronologicamente sfasato in Italia e in Francia, ma per questa ragione ancora più complesso, il dramma delle donne ha lasciato tracce importanti sia nei documenti (particolarmente in quelli relativi ai passaggi tentati o effettuati in territorio svizzero), sia nelle loro memorie, trasmesse attraverso scritti e testimonianze di ebree rifugiate nelle Alpi. La presenza di forti tradizioni politiche e di una pluralità culturale e religiosa ebbe un peso significativo sul coinvolgimento delle donne nei partiti, nellattività sindacale, nelle organizzazioni femminili, nel movimento federalista europeo. Oltre alla stampa femminile, le scritture personali delle antifasciste impegnate nellattività clandestina o rifugiate nella Confederazione elvetica mettono in luce funzioni e responsabilità cui non corrisposero né la memoria politica, né i ruoli assunti dalle donne nel dopoguerra. A conclusione di questi percorsi di ricerca, si pone dunque la necessità di indicare e definire, nei suoi limiti, la specificità della condizione e dellesperienza delle donne nelle Alpi occidentali durante il secondo conflitto mondiale. Per farlo, è indispensabile un confronto allargato con gli studi che hanno indagato la condizione femminile in altri territori italiani ed europei, in altre zone di frontiera, collocandolo nel quadro delle acquisizioni storiografiche più recenti. Le ricerche degli ultimi dieci anni condotte in ambito europeo hanno infatti mostrato un ulteriore allargamento di prospettiva rispetto alla decisiva formulazione del concetto di resistenza civile e alla considerazione delle memorie divise cui si era giunti in Francia, Belgio, Italia negli anni Novanta. Lattenzione rivolta alle vittime civili, il superamento del tabù della violenza sessuale, con la conseguente ampia raccolta di documenti e testimonianze, la produzione di memorie scritte e orali da parte di donne che avevano collaborato col fascismo hanno indirizzato gli studi verso zone rimaste ai margini della storia per oltre mezzo secolo. La messa a punto dei riferimenti concettuali, il confronto a tutto campo fra diversi cantieri di ricerca, è quanto si propone il convegno internazionale Comitato scientifico del convegno: Ersilia Alessandrone Perona, Barbara Berruti, Laurent Douzou, Anne-Marie Granet- Abisset, Paolo Momigliano Levi, Nelly Valsangiacomo. LA PRESENZA INVISIBILE Donne, guerra, montagna 1938-1947 Forte di Bard (Valle dAosta), 12-14 aprile 2007 Giovedì 12 aprile 2007 Pomeriggio h. 15,30: Saluti delle autorità. Intervengono: Laurent Vierin, Assessore all'Istruzione e cultura della Regione Valle d'Aosta Gianni Oliva, Assessore alla cultura della Regione Piemonte Daniela Formento, Responsabile settore Musei e patrimonio culturale della Regione Piemonte Gianni Perona, Università degli studi di Torino 1. LA RICERCA STORIOGRAFICA: PAROLE CHIAVE Presiedono: Ersilia Alessandrone Perona, Jean-Marie Guillon Donne fra memoria e storia Anna Bravo, Come rendere invisibile una donna Storiografie a confronto Gabriella Gribaudi, Donne e guerra in Italia. I percorsi della storiografia e della memoria Anne-Marie Granet-Abisset, Les femmes sur le pas de la port Nelly Valsangiacomo, Donne ai confini della guerra: riflessioni sul caso elvetico Dibattito Venerdì 13 aprile 2007 Mattino: h. 9,30 2. CENTRI E PERIFERIE: LE ALPI NELLA GUERRA Presiedono: Renata Allio, Daniel Grange Confine occidentale e confine orientale a confronto: Valentina Zingari, Percorsi narrativi e memorie femminili attraverso le frontiere delle Alpi occidentali in guerra. Enrico Miletto, Memorie femminili sul confine orientale Stefano Musso, Lo sfollamento da Torino Marcella Filippa, Donne tra lavoro e politica Nora Natchkova, Les suissesses sont-elles devenues trop exigentes ? Appel de main-duvre étrangère en Suisse à la fin de la deuxième guerre mondiale Dibattito Pomeriggio: h. 15,00 3. DONNE INVISIBILI: VITTIME, SOCCORRITRICI, MEDIATRICI Presiedono: Elisa Signori, Paolo Momigliano Levi Jean-William Dereymez, Figures de femmes résistantes: le cas de l'Isère Paolo Veziano, Donne ebree nella Riviera ligure tra integrazione ed esclusione. Ruth Fivaz Silbermann, Passeuses, convoyeuses, résistantes: l'aide aux Juifs à la frontière suisse Jean-Marie Guillon, Les ménagères, des combattantes du quotidien. Nelly Valsangiacomo, Oltre le frontiere: Aline Valangin e l'esilio intellettuale Dibattito Sabato 14 aprile 2007 Mattino: h. 9,00 4. ANTIFASCISTE, RESISTENTI, COLLABORAZIONISTE Presiedono: Dianella Gagliani, Silvana Presa Dianella Gagliani, Complementarietà e parità dei ruoli sessuali nella guerra e nella Resistenza Bianca Guidetti Serra, Collaborazioniste piemontesi attraverso le sentenze delle Corti d'Assise straordinarie Eleonora Landini, Una rete politica e assistenziale fascista nel secondo dopoguerra: il Movimento Italiano Femminile Conclusione Ersilia Alessandrone Perona e Paolo Momigliano Levi, Appartenenze culturali e progettualità politica Dibattito conclusivo Il pomeriggio del sabato è prevista una visita al territorio valdostano. Le serate saranno dedicate al tema Le parole, le immagini, con la proiezione di video. Durante il convegno verrà esposta la mostra Alpi in guerra/Alpes en guerre prodotta dal progetto Interreg La memoria delle Alpi / Mémoire des Alpes.