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Alessandro Rizzo writes: >Nato a Genova il 13 dicembre 1912, fucilato al Colle del Turchino (Genova) >il 19 maggio 1944, meccanico, Medaglia dargento al valor militare >alla memoria. >Occupato presso le officine S.I.A.C. di Cornigliano, nel 1935 aveva aderito >al Partito comunista. Durante la guerra di Spagna, si era particolarmente >impegnato nella raccolta di aiuti, destinati ai garibaldini che >combattevano, in difesa della Repubblica democratica, contro i franchisti. >Nellaprile del 1939, loperaio genovese fu arrestato con altri >compagni. Rinchiuso nel carcere di Marassi e deferito al Tribunale >speciale, Mandoli fu trasferito a Regina Coeli. A Roma, il 4 marzo 1940, fu >condannato a otto anni di reclusione che scontò parzialmente nel >penitenziario di Castelfranco Emilia (Modena). >Riacquistata la libertà grazie alla caduta del fascismo, Mandoli >riprese subito lattività politica e, dopo l8 settembre >1943, fu tra gli organizzatori delle prime formazioni partigiane operanti >nellAppennino ligure-piemontese. Era commissario politico (col nome >di copertura di Sergio Boero), della III Brigata Garibaldi quando, il 25 >febbraio 1944, mentre era di pattuglia nei pressi dei Laghi di Lavagnino, >cadde nelle mani dei nazifascisti. Incarcerato ad Alessandria, il giovane >operaio fu sottoposto a tortura dai tedeschi, che non riuscirono però >ad estorcergli informazioni che potessero compromettere >lorganizzazione della Resistenza. >Trasferito a Genova, dove la polizia scoprì la sua vera identità, >Rino Mandoli fu rinchiuso nella quarta Sezione del carcere di Marassi. Di >lì lo prelevarono i tedeschi quando decisero di trucidare (per >rappresaglia dopo un attentato dei GAP genovesi al cinema Odeon, che aveva >provocato la morte di cinque soldati della Wehrmacht), cinquantanove >patrioti. Prima di essere portato, con gli altri martiri, in località >Fontanafredda per essere eliminato, loperaio genovese riuscì a >far uscire dal carcere un biglietto che diceva: Ai miei cari >famigliari e agli amici e compagni tutti, vada in questa triste ora il mio >più caro saluto e laugurio migliore per lagognato >avvenire. Non piangete e ricordatemi. Questo è il solo >premio a cui ambisco. Ricordate che lItalia sarà tanto più >grande quanto più sangue il suo popolo verserà serenamente. >Mandoli Rino. >Al Colle del Turchino, le vittime designate dovettero salire sulle assi >sistemate sopra una grande fossa (che il giorno prima un gruppo di >prigionieri ebrei era stato costretto a scavare), e vennero uccise a colpi >di mitra in gruppi di sei, cadendo sui corpi dei loro compagni già >eliminati. Dodici dei martiri del Turchino non sono mai stati identificati; >i nomi degli altri patrioti (quasi tutti giovanissimi) massacrati con >Mandoli sono: Aldo Matteo Alloisio (nato il 2/10/1921), Domenico Arecco >(23/8/1913), Valerio Bavassano (14/1/1923), Giuseppe Bottaro (24/3/1905), >Angelo Briano (21/4/1922), Attilio Briano (8/5/1923), Renato Brunati >(8/2/1903), Augusto Calzolari (28/9/1924), Giulio Cannoni (15/12/1920), >Angelo Castellini (11/11/1924), Pietro Cavallo (14/9/1924), Alessandro >Cavanna (24/2/1922), Gaetano Colombo (4/7/1900), Mario >Dagnino (19/3/1925), Orazio Esposto (22/4/1896), Sandro Fallabrino >(5/7/1925), Edoardo Ferrari (4/4/1922), Ferrero Gio Battista (3/9/1924), >Francesco Fialdini (2/5/1924), Giovanni Fialdini (2/5/1924), Pietro >Fraguglia (24/2/1924), Enrico Gaiti (23/6/1920), Bruno Ghiglione >(18/10/1924), Pietro Gibelli (4/5/1924), Enrico Grenno (25/8/1925), Luigi >Grenno (11/11/1920), Emilio Guerra (19/11/1905), Onorato Leone (30/4/1919), >Salvatore Marozzelli (7/1/1904), Giovanni Martini (22/2/1918), Antonio >Massa (6/10/1924), Giancarlo Odino (9/8/1894), Ubaldo Ottonello (2/2/1922), >Isidoro Pestarino (20/9/1920), Francesco Podestà (16/4/1923), Luigi >Ratto (15/6/1904), Luigi Rocca (30/8/1905), Domenico Santo (28/4/1902), >Angioletto Sasso (10/2/1922), Cesare Scolesite (11/11/1925), Rinaldo Sozo >(15/10/1922), Renzo Tassara (23/3/1925), Pietro Turni (18/1/1905), >Bartolomeo Uberti (5/8/1907), Walter Ulanowski (6/7/1923), Angelo Verdino >(2/8/1907). A Rino Mandoli, il Comune di Genova ha intitolato una >via del Rione di Staglieno, dove il valoroso operaio era nato ed aveva >abitato.