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Oliverio Gentile writes: >http://milano.corriere.it/milano/notizie/caso_del_giorno/11_gennaio_21/20110121MIL09_21-181299134811.shtml > >dalla parte del cittadino > >Writer e muri imbrattati, pagare non risolve il problema > >Gentile signora Fedrigotti, leggo e commento in famiglia le reiterate >proteste di molti cittadini di fronte allo scempio dei vandalismi provocati >dai maniaci dello street-art, alias i sedicenti «artisti» >più noti come writer. Avevo anche letto, in proposito, notizie sui >costi a carico dell'amministrazione per riparare almeno parzialmente tali >danni: centinaia di migliaia di euro l'anno, spesso oltre il milione. >A questo si aggiungano le spese conseguenti a danni provocati ad aziende di >pubblici servizi, come l'Atm, che conta milioni di euro spesi per ripulire >le vetture e sostituire i vetri dei mezzi sia di superficie che del >metrò, irrimediabilmente e oscenamente sfregiati da incoscienti. >Oppure le scuole, altrettanto oltraggiate da imbrattamenti, vandalismi e >inciviltà assortite da quanti se ne servono per sfogare le proprie >frustrazioni e manifestare impropriamente la loro presenza. Mi chiedo, >allora, se consideriamo la costante dell'esborso annuale per dette cause, >non sarebbe il caso di provare a ridurlo almeno della metà? Su come >arrivarci si può discuterne a lungo, ma un'idea potrebbe essere >toccare all'inverso le tasche degli studenti, dei writer e dei >«taggari» che imperversano impuniti, dando loro la >possibilità di appropriarsi di una parte delle ingenti somme che le >amministrazioni comunali sono costrette a spendere per riparare i danni; >ovvero, se anziché praticare atti vandalici ne impedissero il >verificarsi, potrebbero essere ricompensati distribuendo loro una parte >(es. il 50%) di quanto risulta da anni l'ammontare delle spese a causa >delle loro incursioni. L'esito, nel tempo, potrebbe essere favorevole: >riduzione delle spese parallela alla riduzione dell'immagine di una >città violentata dall'ignoranza e dall'autocelebrazione di chi si >proclama artista senza averne la minima sensibilità. Potrebbe essere >una soluzione da approfondire ma percorribile, a suo parere? A me sembra >che varrebbe la pena di meditarci sopra. > >L.Oggiano > >Se ho capito bene i graffitari verrebbero pagati per non graffitare? L'idea >è suggestiva, però temo che nella realtà risulti abbastanza >impraticabile. In che modo, infatti, organizzare l'accordo? E come >individuare i possibili writer, non soltanto quelli milanesi ma anche >quelli di fuori città, da convocare per il grande patto? E in quale >maniera gli economi del Comune potrebbero giustificare i pagamenti a dei >soggetti che non hanno prestato alcuna opera? Ho come l'impressione che le >leggi della burocrazia si metterebbero decisamente di traverso al suo >progetto. > >Isabella Bossi Fedrigotti >21 gennaio 2011