Per inviare un messaggio nella conferenza Milano Muri Puliti compilare il seguente modulo
E-Mail del
mittente:
Oggetto:
Testo:
Oliverio Gentile writes: >http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_2/bros-rinviato-giudizio-comune-parte-civile-1602394661398.shtml > >Il caso >Il Comune contro Bros: «Ha imbrattato via De Angeli, paghi i >danni» >De Corato: Parte civile nel processo che inizierà il 7 aprile. Il >writer: «E' una campagna politica» > >MILANO - La notizia aggiunge un nuovo pezzo alla lotta tra Comune di Milano >e graffitari. A darla è il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, >Riccardo De Corato: «Il Comune si costituirà parte civile nel >processo che inizierà il 7 aprile nei confronti di Bros, noto writer >accusato di aver imbrattato numerosi edifici in città». Nel >mirino, soprattutto, il murale realizzato nella notte del 29 novembre 2007 >sulla facciata di uno stabile privato in via De Angeli, zona Lodi, dieci >metri di muro in affitto al giornale Secondamano. «Ma anche altri >graffiti e imbrattamenti siti nel centro storico cittadino, tra cui la >tettoia della fermata della metropolitana in piazzale Lodi e il muro >perimetrale della casa circondariale di San Vittore». Il diretto >interessato cade dalle nuvole: «Non ne sapevo niente» - dice >Daniele Nicolosi, il trentenne che scrive «Bros» in calce ai suoi >disegni «en plein air» -. «E se davvero ci sarà >l'udienza non mi presenterò: per me si tratta solo di un'azione >dimostrativa». > >L'UDIENZA - Intanto, c'è un'udienza fissata per il 7 aprile, davanti >al Tribunale di Milano. E Bros rischia multe salate: per ogni >«graffito», le sanzioni vanno da 500 a 2.500 euro. «La legge >è uguale per tutti - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato -. Chi >rompe paga, chi imbratta edifici pubblici o privati senza alcuna >autorizzazione deve rispondere per la violazione dell'articolo 639 del >codice penale. E nel caso specifico di via De Angeli la proprietà ha >sporto querela dopo che gli agenti del Nucleo tutela decoro urbano hanno >sorpreso Bros a eseguire, tra l'una e le due del mattino, un graffito lungo >una decina di metri». «E' una campagna politica - sostiene ancora >Bros -. Non me lo spiego diversamente. Con la proprietà di quello >stabile avevamo raggiunto un accordo: la denuncia era stata ritirata in >cambio di un mio intervento negli uffici e una tela venduta per beneficenza >sul sito di Secondamano». Per quanto riguarda gli altri >«interventi» attribuitigli, poi, Bros ritiene che si tratti solo >di «fantasie, di ipotesi: non c'è nessuna prova che li abbia >fatti io». >«TUTELA DELLA PROPRIETA'» - La replica del Comune: «Grazie a >un'attenta attività di indagine della Polizia Locale e alla >disponibilità di una banca dati delle tags, costituita da un centinaio >di "firme", gli abbiamo attribuito una decina di altri >imbrattamenti, oltre a quello per cui è stato colto in flagranza di >reato. E la Procura, che ringraziamo, lo ha rinviato a giudizio per altri >episodi antecedenti al fatto specifico». «Che Bros si fregi del >titolo di artista - sottolinea De Corato - poco importa al Comune e alla >Procura, che infatti lo ha rinviato a giudizio. La realtà è che >il diritto di proprietà è tutelato dalla Costituzione e >l'imbrattamento è punito dal codice penale che prevede pure la >reclusione se il fatto è commesso dopo l'otto agosto 2009. Nessuno >pertanto, fosse pure un presunto esponente della street art, può >pensare di alzarsi in piena notte, fare delle >"arlecchinate" con delle bombolette spray su edifici che non gli >appartengono pensando che tutto questo sia normale e che non porti a >conseguenze giudiziarie». Insomma, dopo le ipotesi di >«aperture» al dialogo, con gli artisti invitati a un tavolo in >Comune per discutere di spazi e progetti, ecco riaprirsi la bagarre tra >«colpevolisti» e «innocentisti», senza che si sia >ancora trovato il modo di dare in concessione ai writer spazi pubblici nei >quali potrebbero trovare la loro tela. >Antonella De Gregorio >02 febbraio 2010