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Sperando di farvi cosa gradita vi inoltro tre messaggi 1 lintervento di Basilio Rizzo al dibattito sulla mafia. Siamo in attesa degli altri interventi 2 la lettera/invito che ,come Comitato No Expo, stiamo inviando ai rappresentanti del BIE 3 la lettera che come Coordinamento Nord Sud del Mondo abbiamo inviato alla ditta Vismara per aver licenziato un operaio nigeriano per fatti di razzismo. Potete inviarne via posta una simile anche voi. Cari saluti Amalia navoni XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX DIBATTITO PUBBLICO MILANO 16 SETTEMBRE 2008 PALAZZO MARINO - SALA ALESSI A CENTO PASSI DAL DUOMO - MAFIA E POTERE A MILANO INTERVENTO DI BASILIO RIZZO Abbiamo voluto unire una riflessione sul bisogno di legalità e sulla necessità per la politica e la società di concreti, quotidiani, comportamenti in difesa di essa con la riproposizione dellattualità della lezione morale e civile che ha consegnato ad ognuno di noi Peppino Impastato. Lo facciamo a Milano, la città di tangentopoli (ma anche di mani pulite) in cui la battaglia per la legalità non è mai conclusa ed anzi vive oggi un momento in cui ha assoluto bisogno di rinverdirsi. Ma lo facciamo pensando, soprattutto e con profondo rispetto, a quanti, questa battaglia, la conducono in condizioni ancor più difficili in altre parti del Paese in Sicilia, in Campania, in Puglia, in Calabria dove ancor oggi il prezzo che si paga per limpegno civile è, troppo spesso, la vita stessa. I relatori, assai autorevoli che hanno accettato di essere con noi e di questo ancora li ringraziamo, entreranno nel merito delle diverse questioni (come sapete dal programma di lavoro) e certamente contribuiranno alle nostre conoscenze ed alle nostre riflessioni. In sede di introduzione mi limito a proporre sinteticamente alcune osservazioni che vogliono essere individuazione di problemi ed al tempo stesso parole dordine, terreni di azione politica. Promuovere la percezione della macrocriminalità Troppo spesso, oggi, ogni riferimento alla legalità viene ridotto alla cosiddetta questione sicurezza intesa come diffuso disagio indotto dalla microcriminalità. Prefetti, questori, autorità giudiziaria snocciolano i dati reali sul numero dei reati, spesso in diminuzione, ma i nostri governanti (locali e non solo) fanno spallucce ed accusano: ?voi di sinistra non capite la percezione di insicurezza dei cittadini? e via con il campionario di argomenti che seminano intolleranza nei confronti di rom e immigrati, e, di seguito, la pseudosoluzione di telecamere, legislazioni speciali, i soldati nelle strade? . Al di là del tasso di verità della critica (che ancorché basso cè e va riconosciuto, pur esulando dalla discussione odierna) rovescerei i termini e direi che a Milano il vero obiettivo sul terreno della legalità è quello di aumentare ad ogni livello la percezione della invasività della macrocriminalità nella nostra società. 2 Accade infatti che la magistratura scopra che in vaste aree della città metropolitana, alcuni settori dei lavori edili (in particolare il movimento terra) sono nelle mani della ndrangheta; i giornali lo scrivono ma non succede nulla e nessuno si indigna, nessuno si preoccupa. Accade che Milano è primatista e di gran lunga- del consumo di cocaina e che le risposte siano solo articoli o servizi TV di colore (alla lucignolo per intenderci) sulla movida notturna come se non fosse chiaro che nel mercato della droga vi è lo strapotere delle organizzazioni mafiose. Accade che il pubblico si ritrae dallerogazione diretta dei servizi lasciando spazio a massicce esternalizzazioni che aprono autostrade alla penetrazione mafiosa, eppure il processo appare inarrestabile. Poiché questultimo accenno è delicato preciso per non essere frainteso. Milano ha una solida presenza nel terzo settore, nel volontariato, nei servizi resi alla persona. Guai quindi a gettare discredito generalizzato su un terreno così importante e meritorio. Ma se nel sud la nuova frontiera è quella dei capitali investiti dal sistema mafioso nel settore della sanità e dellassistenza e dei servizi in generale possiamo noi pensare di essere miracolosamente autoimmuni? Soprattutto nelle ultime propaggini delle catene di sub appalti che coincidono sostanzialmente col caporalato, con la pura intermediazione della manodopera. Eppure nel triste mercato delle braccia non è difficile cogliere il concorrere di tre elementi che sembrano tagliati su misura per il sistema mafioso: _ pagamenti in nero con pulizia de facto del denaro; _ capacità di intimidazione e repressione in proprio di chi osa ribellarsi; _ creazione di un forte potere sociale derivante dalla gestione, comunque, di un sistema di avviamento al lavoro. Ecco quindi che si apre per noi un terreno amplissimo di lavoro anche e soprattutto a tutela di chi opera nella legalità, rispetta i contratti di lavoro, assume in regola, tutela la sicurezza, promuove i diritti e proprio per questo viene buttato fuori mercato dai capitali criminali. Lavoro di vigilanza reale e non formale: sul sistema degli accreditamenti, dello svolgimento delle gare, della catena dei sub appalti, dei controlli sui luoghi di lavoro, e così via (pensiamo alle punte delliceberg che di tanto in tanto emergono: ortomercato, il vorticoso aprirsi e chiudersi di cooperative prestatrici dopera, i molti incidenti sul lavoro?) 3 Pecunia non olet? Esiste un motto latino declinato, ora in modo falsamente sconsolato, ora in modo arrogantemente ammiccante, che viene rifilato come risposta che si pretende definitiva da parte di quelli che sanno come va il mondo, di fronte alla richiesta di spiegazioni su molti strani affari, su arricchimenti rapidi ed inspiegabili, su sconcertanti intrecci tra politica ed affari. Pecunia non olet! Ebbene anche qui si tratta di rovesciare la cultura che lo sottende. Altro che il denaro non ha odore! I denari hanno lodore delle mani per cui sono passati. Non sono testimonianza di superiore imparzialità del pubblico amministratore, dichiarazioni del tipo io non voglio neppure sapere chi è loperatore che usufruirà del mio atto amministrativo? (e così i Casalesi investono a Porta Romana, i boss dei fiori passano allimmobiliare, la vorticosa compravendita di esercizi pubblici consegna spazi di controllo del territorio alla criminalità?.). Avanzo la proposta di codificare norme che richiedono e perseguono una sorta di tracciabilità dei capitali investiti in opere pubbliche o in attività soggette a pubblica autorizzazione. Qualcosa di più dei generici ed aggirabili certificati antimafia. Adeguando in coerenza le procedure urbanistiche e quelle di assegnazione degli appalti. Identicamente sul versante della finanza: nella legislazione delle fiduciarie e della miriade di srl o spa che operano nella nostra città. LEXPO 2015 Non è questa la sede per una riflessione generale sulla desolante lotta tra i leader del centro destra per loccupazione di posizioni di potere negli organismi che controlleranno il flusso e la gestione di risorse sottolineo prevalentemente pubbliche- legate allExpo. Ma è difficile accettare senza indignarsi- che ci si ostini a presentare lExpo allopinione pubblica (con la gran cassa dei mass media tranne lodevoli eccezioni-) come unoccasione di orgoglio e di prestigio dellItalia a livello internazionale (e dunque è delitto avere riserve o dubbi), mentre in realtà quelli che contano, pur occupando importanti cariche istituzionali, non si fanno scrupolo di manifestarsi come interessati prevalentemente agli affari ed ai miliardi in gioco. Ma se lessenza dellExpo è la dimensione affaristica, come non pensare che su di essa piomberà lattenzione della Mafia SpA, una delle più liquide, floride potenti imprese del sistema economico. In un momento come questo in cui la grave crisi di liquidità dei mercati e del sistema bancario consegna a chi ha capitali a disposizione (ed il sistema mafioso ovviamente ne ha) occasioni ed opportunità straordinarie. Proprio ieri indiscrezioni giornalistiche hanno dato alle considerazioni che ho svolto il crisma dei primi riscontri in indagini giudiziarie che lambiscono Palazzo Marino! 4 Sorprende allora che a tutto si pensi meno anche a creare una struttura autorevole, credibile, adeguatamente attrezzata che vigili sulla modalità dimpiego dei denari per lExpo. Anzi sembra prevalere la ricerca di creare condizioni per avere meno controlli possibili. (società ristrette, amministratori unici, etc.). Rinnovo quindi e mi approprio dellautorevolezza di questa nostra assise per rafforzare il peso della richiesta- la proposta di costituire una autorità di controllo, sulle spese Expo, terza rispetto alla società di gestione ma dotata di poteri reali ed istituzionali che dia garanzia ai cittadini che i propri denari siano spesi bene ed a fin di bene. Affidata a personalità di prestigio e di sicura, indiscussa credibilità a 360°. (e se proprio si è a corto di idee a chi pensare, gettare uno sguardo-a questo tavolo, ovviamente me escluso, potrebbe tornare utile?). Ho indicato questioni, ve ne sarete accorti, che rimandano a cose che noi possiamo fare in prima persona come pubblici amministratori, come società civile, nella quotidianità del nostro impegno. Non mi fermerei tuttavia qui. Non meno indispensabile penso che sia appoggiare sostenere il lavoro della magistratura rafforzandola con la ricostruzione di una diffusa opinione pubblica favorevole, in un momento così delicato come questo in cui altri poteri dello stato tentano di attentarne allautonomia, al prestigio, allindipendenza. XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX Lettera per il BIE Sappiamo che nei giorni scorsi avrebbe voluto visitare Milano. Scopo della visita: verificare lo stato di avanzamento delloperazione expo 2015. Sappiamo anche del rifiuto del Sindaco Moratti alla Sua richiesta. Questo non ci meraviglia. Nelle precedenti occasioni, Le hanno mostrato una città finta e finte relazioni tra poteri istituzionali, amministrazioni locali e abitanti. Insomma, come si dice, hanno preso in giro Lei e il B.I.E.. Per questo, il Comitato No Expo, memore della Sua disponibilità allincontro nello scorso febbraio, La invita ad una visita a Milano nelle prossime settimane. Sarà occasione per verificare che da sette mesi, i soggetti promotori di ExpoMilano 2015 non fanno che litigare per conquistarsi la fetta più grossa di potere, ovvero di business. La governance condivisa e partecipata è già finita. Dei problemi alimentari e di modello di sviluppo sostenibile per il pianeta non parla più nessuno. Potrà anche conoscere meglio la quotidianità del vivere a Milano e nella Lombardia locomotiva dEuropa. Le anticipiamo un po di cose per stimolare la Sua curiosità. Milano è la città dove non si fanno le piste ciclabili perché tolgono spazio alla sosta auto; dove in Fiera (presa a modello per Expo 2015) si continua a lavorare in nero e tramite caporalato; nei cantieri, anche per opere ritenute indispensabili per Expo, si lavora nellillegalità e a morire per la bassa sicurezza. Nella nostra città prevale lintolleranza e larroganza altro che multiculturalità e pensare al mondo: si può morire bastonati se si è neri e si ruba un pacco di biscotti. Qui di soldi non ce ne sono. Hanno provato a regalare Alitalia agli imprenditori e ai banchieri interessati nelloperazione Expo. Ma gli è andata male. Finora gli unici soldi che ci sono sicuramente sono quelli di mafia e ndrangheta, molto interessate agli appalti di Expo e già attive nei tanti cantieri. Le mostreremo le cave in mano alla criminalità organizzata dove vengono smaltiti rifiuti, anche tossici, prodotti nei cantieri del T.A.V., della Fiera e, probabilmente, di Citylife. Hanno promesso partecipazione, trasparenza, controlli, ma di tutto questo non abbiamo traccia. Questo e altro Le mostreremo, se vorrà accettare il nostro invito. Non possiamo offrirle hotel a cinque stelle, cene o feste di gala. Non saremo certo allaltezza di presentarle la città vetrina che ha conosciuto. Siamo sicuri, però, che apprezzerà lospitalità dei milanesi che lottano per sopravvivere ad una città sempre più moloch e potrà conoscere laltra Milano, i luoghi che i grattacieli, le speculazioni, gli interventi per Expo cancelleranno per sempre; vedrà le aree e le attività agricole che verranno divorate da infrastrutture varie; capirà le ragioni dellumanità varia, ma maggioritaria, che pagherà e sarà vittima della Milano dellExpo. La aspettiamo. Il Comitato NoEXPO Xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx lettera alla ditta Vismara Coordinamento Nord/Sud del Mondo via Omodeo, 29 20151 Milano tel.02/38002691- 02/26140345-fax 02/ 38002691 Spett. direzione Vismara s.p.a. Casatenovo- Lecco Pc spett Confindustria Lecco Pc egr sindaco Comune Casatenovo P c egr Presidente Provincia Lecco Pc?spett Cisl Lecco Pc spett UIL Lecco Pc spett CGIL Lecco Pc spett FAI CISL Lecco Pc spett UIL agroalimentare Lecco Pc spett. FLAI CGIL Lecco Pc spett NIDIL CGIL Lecco Oggetto: licenziameno di Daniel, operaio nigeriano, padre di un bambino di due anni Siamo il Coordinamento Nord Sud del mondo che dal 1995 sensibilizza le persone a consumare di meno, al consumo critico, al consumo e al risparmio alternativo, alla pressione ed al boicottaggio di imprese che non rispettano le leggi e le convenzioni dell'ONU . Abbiamo appreso dai giornali che nella vostra impresa, in settembre, è stato allontanato, ovvero licenziato, un giovane nigeriano di nome Daniel. Sempre dai giornali apprendiamo che da due anni il giovane veniva insultato con epiteti razzisti e offese umilianti senza che le maestranze intervenissero a sua difesa. Il 28 giugno 08 Daniel ha trovato il coraggio di sporgere querela alla Procura di Lecco contro gli attacchi razzisti dei suoi compagni a cui era quotidianamente sottoposto. Subito dopo, ci risulta che la vostra azienda l'abbia licenziato. O meglio gli abbia detto di non presentarsi più in azienda perché il giovane veniva ancora pagato dallagenzia interinale "Iwork" di Arcore, nonostante 12 contratti rinnovati , nonostante fosse un lavoratore esemplare dal 2006. Se questa versione dei fatti è vera, la vostra impresa appare complice dei trattamenti razzistici a cui era sottoposto Daniel: invece di intervenire in sua difesa, lo avrebbe "punito" ulteriormente della "colpa" di avere la pelle nera lasciandolo senza lavoro. Saremmo interessati ad avere dei chiarimenti da parte vostra su questa vicenda. Distinti saluti per il Coordinamento Nord Sud del Mondo Amalia navoni Milano, 26 settembre 08