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Alessandro Rizzo writes: >19 dicembre: una data storia - c'è vita sulla terra >Penso che il 19 dicembre debba essere considerata una data storica per il >mondo, per il pianeta, per il futuro dell'umanità. La diplomazia >italiana guidata e diretta dal Governo Prodi ha raggiunto un obiettivo >senza precedenti, che segna un passo avanti per rendere realmente attuativi >i principi espressi due secoli fa da Cesare Beccaria, dalla nostra cultura >giuridica penale, che prevede la pena recuperativa in senso sociale, >reintegrativa, non risarcitoria, non biblicamente vendicativa. >Gli Stati Uniti hanno già visto l'Illinois abrogare la pena capitale, >mentre ancora diversi sono gli stati che mantengono questa previsione >penale barbara e disumana: dalla Cina a diversi stati degli USA, per >parlare, poi, del Guatemala dove diverse proposte inviterebbero a >ripristinare la pena capitale. Io credo che un passo in avanti si sia >fatto, compiuto: quel battere di martello all'assemblea dell'ONU che >scandiva il risultato finale e definitivo della votazione, dove si è >ceritifcata un'acclamata maggioranza di paesi membri che recepivano >l'importante delibera rimarrà nella storia, nella nostra storia >dell'umanità. Vorrei tanto che da questo primo e importante, seppure >tardivo, passo in avanti si possa giungere nel brevissimo termine al >momento in cui si dichiari non solo una moratoria delle esecuzioni delle >pene capitali ma anche un'abolizione totale (abolition now!) della >previsione penale della pena di morte, che è totalizzante, che è >giustificazione all'omicidio legale, di stato, nel momento in cui si >considera, proprio per una pacifica convivenza di tutte e di tutti, un >patto socale, possiamo dire come diceva Rousseau, l'omicidio essere reato >da perseguire perchè interrompe, frantuma il rispetto della >dignità umana, del soggetto come persona umana. >Grazie ad Amnesty International, a Nessuno Tocchi Caino, e a tutte le >realtà associazionistiche che hanno spinto da anni con mobilitazioni, >come per esempio la campagna della coalizione per la moratoria >dell'esecuzione della pena di morte, a cui il nostro Consiglio di Zona 4 >con parere quasi unanime (si è distinto il solo voto contrario, >incomprensibile, irresponsabile e inspiegabile del collega della DC) ha >aderito con convinzione e con forte determinazione, in base alla proposta >di delibera presentata tramite la mozione che ho presentato e a cui hanno >aderito vari e vari colleghe e colleghi. >Anche noi accogliamo con grande enfasi e con grande speranza questo passo >in avanti, questo segnale di cambiamento, questo elemento di progresso >civile, auspicando che con il nuovo anno, data ormai l'obbligatorietà >per i paesi che ancora prevedono questa infame previsione penale di redarre >un elenco delle esecuzioni effettuate per rendere possibile all'ONU di >elaborare un elenco di pene capitali applicate, si possa procedere verso a >una modifica forte e incisiva dei singoli sistemi penali dove la pena >è ancora prevista, e si possa dire addio definitivo a questa sanzione >invereconda. >Un caro saluto e un abbraccio >Alessandro Rizzo >Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano >Consiglio di Zona 4 Milano >LAssemblea generale dellOnu dice sì alla moratoria globale >sulla pena di morte >"Oggi è una giornata storica. Il massimo organismo della >comunità internazionale, con un'ottima maggioranza, dice al mondo che >della pena di morte si può fare a meno. Il percorso abolizionista >acquista ora ulteriore velocità. Da domani, Amnesty International >chiederà a tutti i governi di rispettare la moratoria. La risoluzione >adottata questo pomeriggio è un ulteriore strumento di pressione, >nelle nostre mani, per chiedere ai governi che ancora mantengono la pena di >morte di avere coraggio. Come sempre, continueremo a lavorare ogni giorno >per salvare vite umane in Iran, Cina, Arabia Saudita, Iraq e in quei pochi >altri paesi che ancora si ostinano ad applicare la pena di morte" > ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di >Amnesty International. >FINE DEL COMUNICATO Roma, 19 dicembre 2007 >Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: >Amnesty International Italia - Ufficio stampa >Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it