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Alessandro Rizzo writes: >PETIZIONE >QUATTRO BUONE RAGIONI PER DIRE >NO AGLI INCENERITORI IN ZONA SUD >al Sindaco di Milano: Letizia Moratti, >allAssessore Provinciale allAmbiente: Bruna Brembilla >allAssessore Regionale allAmbiente: Lionello M. Pagnoncelli >Noi sottoscritti, appresa la notizia che il Comune di Milano vuole >costruire nella zona Sud della città ben due inceneritori per lo >smaltimento dei rifiuti, diciamo no a tali progetti, per i seguenti >motivi: >· Il rischio sanitario. E significativa la presa di posizione >della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, maggio >2006): Gli inceneritori di ultima generazione con le loro alte >temperature nei forni contribuiscono grandemente allimmissione >nellambiente di polveri finissime che costituiscono un rischio >sanitario. Infatti producono nanopolveri che sfuggendo ai >filtri dellinceneritore, non vengono nemmeno rilevate dagli attuali >sistemi di monitoraggio delle emissioni degli inceneritori e non sono >previste dai limiti di legge cui gli impianti devono sottostare. A fronte >di emissioni cancerogene identificate da tempo, gli inceneritori emettono >centinaia di sostanze di cui è sconosciuto limpatto sulla salute >umana. La combustione trasforma anche i rifiuti innocui, come imballaggi e >scarti di cibo, in composti tossici e pericolosi. >· La difesa dellambiente. Gli sconvolgimenti climatici e il >surriscaldamento del pianeta sono un segnale forte per indurci a cambiare >le nostre abitudini: ridurre le combustioni e impegnarci al massimo per il >recupero delle materie prime. Recupero, riciclaggio, riuso, risparmio: se >solo si raccogliesse separatamente la frazione umida dei rifiuti (che >corrisponde al 30/35% del totale) non sarebbe necessario costruire >inceneritori. Da anni AMSA afferma che il compost prodotto dallumido >di Milano è di cattiva qualità per la forte presenza di >conservanti nei cibi; recentemente esperti del settore hanno smantellato >questa argomentazione, attestando che con opportuni enzimi lumido >può trasformarsi in ottimo compost ed humus, riutilizzabili in >agricoltura. >· La diminuita convenienza economica. I contributi statali per la >realizzazione e la gestione degli inceneritori, compresi quelli dei >certificati verdi (che non considerano più assimilabili >alle fonti rinnovabili tutti i rifiuti da inceneritore) sono stati ridotti >del 50%: questo fatto diminuisce drasticamente la convenienza economica di >tali realizzazioni, rendendole molto più costose. >· La sottrazione delle risorse. La realizzazione di queste opere >sottrae ingenti risorse economiche e territoriali alla cittadinanza: un >nuovo inceneritore costerebbe 250 milioni di euro e sottrarrebbe al verde >20 ettari di Parco Sud. >Per tutti questi motivi chiediamo alle Autorità in indirizzo di >modificare le loro decisioni, promuovendo la raccolta differenziata dei >rifiuti e avviando un virtuoso processo di responsabilizzazione di imprese >e cittadini, teso al raggiungimento di nuovi stili di vita, maggiormente >compatibili con i cambiamenti ambientali e climatici che tutti stiamo >vivendo. >Milano, ottobre 2007