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Maurizio Rotaris su mercoledì 2 novembre 2005 alle 13.05 +0000 ha scritto: La mia osservazione di un quindicennio della situazione degli homeless presenti a Milano (da SOS Stazione Centrale che ne stima circa 1200 all'anno Con il massimo rispetto per il tuo generoso impegno, ho l'impressione che però la situazione reale degli homeless a Milano sia più vasta e complessa del numero dei richiedenti servizi approssimabili dal tuo servizio in centrale... http://www.buonpernoi.it/ViewDoc.asp?ArticleID=5478 Dire quanti sono è impossibile. Non sono oggetto di ricerche, sondaggi e spesso neanche di politiche sociali ed è forse per questo che sono detti invisibili. I dati a disposizione per calcolare il numero dei senza tetto in Italia sono pochissimi, incompleti o basati su criteri non sempre omogenei. Se lIstat non è in grado di fornire dati precisi su questo fenomeno, nel 2000 unindagine della Fondazione Zancan di Padova, incaricata dal Ministero del Welfare, rilevò in una sola notte la presenza di circa 17000 persone nelle strade, nelle piazze e nei centri daccoglienza delle città italiane. Per il mensile di strada Scarp de Tenis (n°/2005) la stima complessiva si aggira tra le 65 mila e le 110 mila persone. Più alto è invece il numero rilevato da unindagine della Federazione Europea delle Associazioni Nazionali che lavorano con i senza fissa dimora (Feantsa) nel 2003, in base alla quale in Italia sarebbe di circa 150-200 mila persone, delle quali ben 60-90 mila prive di qualsiasi sistemazione. La Fio.psd (Federazione italiana degli organismi per le persone senza fissa dimora) infine, ha contato 550 strutture che si occupano di senza dimora in 97 capoluoghi italiani. Dati ambigui, testimoni più del disinteresse verso i senza dimora che della complessità di un fenomeno in forte mutamento. Se infatti è difficile definire il numero degli homeless in Italia, oggi è ancora più difficile definirne lidentikit. Pensare soltanto a uomini adulti con problemi di alcool non basta più. Nuovi fenomeni, dallimmigrazione alla crisi economica, ne hanno mutato lidentità variegando lo spettro delle persone che popolano la strada. Secondo quanto racconta Paolo Pezzana, presidente della Fio.psd, alla rivista Terre di mezzo, I nostri centri di ascolto ci dicono che in strada sono in costante aumento tre categorie prima molto rare: le donne; le persone con una famiglia; e i cosiddetti "working poors", ovvero persone che lavorano regolarmente, venendo però retribuite così poco da non riuscire a pagarsi un affitto. (dal numero ottobre-novembre di Terre di mezzo) Tra le cause di questi mutamenti cè in prima battuta laumento del costo della vita che ha visto crescere il numero delle famiglie italiane povere (ossia in grado di sostenere una spesa massima di 719 euro mensili) passate, secondo dati Istat, dall10,6% all11,7%. Per chi vive in queste condizioni, basta poco, un evento a volte anche banale, per ritrovarsi a non poter più pagare un affitto. Quello che manca, dunque, oltre ai dati, sono soprattutto politiche sociali che facciano fronte ad un problema oggi aggravato dalla vulnerabilità di nuove categorie sociali. ---------------------------------------------------------------------------- E pericoloso aver ragione dove le autorità costituite hanno torto Voltaire ----------------------------------------------------------------------------