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Palazzo Carmagnola - Milano, Via Rovello |
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A ricordarci degli antichi sfarzi e del suo tumultuoso passato rimane purtroppo solo l'ossatura del Palazzo, proprietà di Francesco Bussone, conte di Carmagnola (1385-1432). Il Carmagnola fu a servizio di Filippo Maria Visconti, signore di Milano, e nel 1421 conquistò la Lombardia e Genova. Sospettato di tradimento in seguito alla sconfitta dell'armata veneziana (1431), fu decapitato senza troppi complimenti. L'ampia casa di via Rovello era dono dello stesso Filippo Maria. Alla morte del Carmagnola, la proprietà passò alle figlie. Nel 1485 il Palazzo venne confiscato e pervenne alla Camera Ducale. Nel 1494 ne rivendicò la proprietà Lodovico il Moro, il quale lo fece restaurare; secondo alcuni, prese parte ai lavori, ma non si sa bene con quale specifico ruolo, anche il Bramante. Secondo altre fonti, attorno a questo periodo ospitò brevemente Leonardo da Vinci. Nel secondo cortile, provenendo da via Rovello, è disegnata sul terreno una particolare meridiana la quale, per alcuni, venne appunto progettata da Leonardo. Nel 1505 era di Francesco Beolco, poi passò al governatore di Milano Carlo d'Amboise. Divenne quindi sede del Comune e prese il nome di "Broletto nuovisimo". Nel 1714 il Banco di S.Ambrogio adattò alcuni locali per i propri uffici. Un suo nuovo rimaneggiamento, dopo quello del 1770 ad opera del conte Giulini, fu quello avvenuto durante la Repubblica Cisalpina. Nel 1861 fu ceduto dal Comune di Milano in cambio di Palazzo Marino, sua attuale sede. Infine, nel 1892, venne in buona parte rifabbricato. L'esterno non conserva più le tracce del suo antico passato. | |
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Palazzo Carmagnola - Milano, Via Rovello |
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"Luci &
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Demanio e Patrimonio, dott. Antonio Verro,
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